Una logica
riflessione

Spesso le religioni ci indicano dei percorsi da fare per raggiungere la spiritualità o semplicemente dei rituali da compiere. Sarebbe opportuno chiedersi l’origine di quello che ci viene detto di fare o di credere, sarebbe opportuno farsi domande, sarebbe opportuno chiedere alla storia e leggere nel passato. Sarebbe opportuno comprendere la realtà dei fatti, piuttosto che essere imbottiti di tante verità l’una contrastante con l’altra.
E semmai dovessimo giungere a delle conclusioni personali queste comunque non sarebbero influenzate da parole o insegnamenti che troverebbero una contraddizione in quella verità che abbiamo trovato e parlando di questioni religiose e della divinità, pur usufruendo del consiglio di persone di esperienza e qualificate, non saremmo da queste ultime dipendenti su qualsiasi cosa dicono o propongono di credere in materia di fede. Persino in ambito cristiano troviamo un episodio biblico dove gli abitanti di Berea leggevano le scritture per vedere, per sincerarsi che le cose che diceva l’apostolo Paolo stavano così; 11 Or costoro erano di sentimenti più nobili di quelli di Tessalonica e ricevettero la parola con tutta prontezza, esaminando ogni giorno le Scritture per vedere se queste cose stavano così. (Atti 17;11)
Ma anche da un punto di vista della ragione, della logica se si studiassero con attenzione certi concetti ,certe dottrine che comunamente ci vengono proposte da coloro che sono preposti all’insegnamento religioso se soltanto avessimo il buon senso di rifletterci sopra, queste stesse parole che talvolta si contraddicono da sole, cadrebbero come castelli di sabbia paragonandoli a certi passi biblici. Uno fra tutti per esempio la famosa parola ” intercessione” trova una sola risposta nella bibbia , mentre ne troviamo centinaia nella tradizione religiosa della chiesa romana e non solo. Questo è soltanto un esempio per non parlare di tante altre dottrine e concetti che ormai sono comuni nella credenza ,anzi nella tradizione religiosa, perché trattasi veramente di tradizioni che non trovano alcun appoggio scritturale in quello che (come insegnato da coloro che si ritengono essere le guide spirituali del gregge) , è il manuale , l’origine e la base della nostra fede cioè la Bibbia. Sarà che ormai inebriati da tutte queste parole contrastanti anche noi non ci capiamo più nulla? Può essere che abbiamo lasciato la nostra capacità di discernimento in mano a chi deve occuparsi di materia “religiosa”?
La religione che detiene un posto autorevole nella società ha un’influenza enorme perché credendo di essere depositarie di verità circa la divinità e sul futuro delle essere umano sia nel passato ma anche nel presente, può causare e causa conflitti quando quest’ultima non è in armonia con quanto quel manuale dice. Ma non solo, utilizzandolo anche per scopi di autorità sull'altro.
Perché esaltando i principi umani , le tradizioni che non trovano riscontro storico scritturale il normale esito è l’arroganza , la divisione, il pregiudizio.
Un clima più equilibrato e meno arrogante circa questioni più grandi di noi , sarebbe stata la risposta migliore, si possono avere pareri diversi o qualcosa che non capiamo, ma almeno su questioni di basilare importanza come per esempio la famosa parola ”intercessione” e tante altre questioni ci sarebbe stata meno confusione.
Si , davvero è una Babilonia quella descritta in Apocalisse ,che ha esaltato riti e precetti umani da seguire per tradizione piuttosto che comprendere cose semplici.
“ E invano mi rendono un culto, insegnando dottrine che sono comandamenti di uomini"».(Matteo 15:9)